venerdì 26 febbraio 2016

Intervista a Mauro Corsaro - La musica nei film

Quanto è importante la musica nei film?
È un aspetto costitutivo fondamentale. Infatti il compositore della colonna sonora è considerato uno degli autori del film, insieme al regista e allo sceneggiatore. Si può fare un esperimento scegliendo di visionare un momento di un film senza dialoghi, dove ci sono solo immagini e musica. Se proviamo a guardarlo una prima
volta e poi una seconda silenziando l’audio originale e sostituendolo con un’altra musica, ci accorgiamo di come cambia il significato finale del messaggio.
Nasce prima la musica o prima il film?
In genere nasce prima il film. Può anche capitare che una musica possa ispirare per lo sviluppo del film, ma solitamente il compositore scrive in funzione di una sceneggiatura già pronta o direttamente sul materiale montato.
Cosa è meglio?
Dipende dal film. In genere è più conveniente scrivere la colonna sonora a montaggio ultimato, quindi nella fase di post-produzione.
Quando un compositore scrive una colonna sonora ha un atteggiamento diverso da quando scrive per suo conto?
Direi proprio di si. Anzi, è essenziale una “sospensione dei processi creativi abituali”, per concentrarsi dapprima ad incamerare il messaggio che il regista vuole dare, e successivamente per trasformare in musica, attraverso sottolineature emotive, il significato delle scene. Il compositore lasciato “a briglia sciolta” fa tutt’altra musica.
Alcune colonne sonore sono rimaste nella mente dello spettatore forse di più della storia del film, è possibile?
La musica viene conservata a livello cerebrale in un modo più analogico che analitico, come invece avviene per una storia, che ha delle regole narrative cronologiche. Pensare al “Titanic” o a “Guerre stellari” è un tutt’uno con la musica. Questo avviene anche con alcune pubblicità. La musica permette alle immagini di accedere con molta più efficacia al sistema limbico del cervello; all’emotività. Dunque la musica costruisce un “legame affettivo” fra il prodotto da vendere (anche il film è un prodotto da vendere) e il consumatore/spettatore.
Una colonna sonora sbagliata può rovinare un film?
Senz’ombra di dubbio. La musica fa parte della post-produzione, e ovviamente tutto quello che avviene dopo che il film è stato girato può migliorare o peggiorare il prodotto. Però la musica è una faccenda ancora più specifica. Perché se da un lato è vero che una brutta colonna sonora può rovinare un film, quasi mai è vero il contrario. Cioè, se una colonna sonora è bella, rimane bella anche se il film è brutto. È uno dei privilegi di questa forma d’arte fatta di suoni che combinandosi insieme danno misteriosamente vita a immaginazioni, emozioni e sensazioni.
Se il regista non è d’accordo sulla musica con il compositore cosa succede?
Succede che al regista spetta l’ultima parola, sempre. Il musicista può suggerire cosa lui ritiene opportuno, ma molto probabilmente sarà diverso da quello che il regista ha immaginato. Può essere migliore o peggiore, ma mai uguale a quello che il regista aveva in mente.
Spesso nei film si sente una melodia che viene ripetuta in forme diverse…
Si, in genere un film ha dei temi musicali; mettiamo tre o quattro temi; e questi temi vengono riproposti durante il film con arrangiamento diverso o con variazioni. Le variazioni sul tema sono delle differenze apportate alla melodia. L’arrangiamento è la melodia che viene suonata con un “sound” diverso, con intenzione diversa.
Ma è più importante la melodia o l’arrangiamento?
La melodia viene captata e processata prevalentemente dall’emisfero sinistro del cervello. L’emisfero destro invece processa prevalentemente il “sound” e l’arrangiamento. Ovviamente ci sono variazioni in merito fra individuo e individuo che dipendono anche dall’inclinazione alla musica – l’intelligenza musicale – e la competenza musicale, che è tipica degli “addetti ai lavori”. Tuttavia il cervello è uno solo e i due emisferi comunicano e collaborano, dunque entrambi gli aspetti melodici ed estetici sono importanti per dare una “coloritura” emotiva al prodotto finito.

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