Quanto è importante
la musica nei film?
È un aspetto costitutivo fondamentale. Infatti il
compositore della colonna sonora è considerato uno degli autori del film,
insieme al regista e allo sceneggiatore. Si può fare un esperimento scegliendo
di visionare un momento di un film senza dialoghi, dove ci sono solo immagini e
musica. Se proviamo a guardarlo una prima
volta e poi una seconda silenziando
l’audio originale e sostituendolo con un’altra musica, ci accorgiamo di come
cambia il significato finale del messaggio.
Nasce prima la musica
o prima il film?
In genere nasce prima il film. Può anche capitare che una
musica possa ispirare per lo sviluppo del film, ma solitamente il compositore
scrive in funzione di una sceneggiatura già pronta o direttamente sul materiale
montato.
Cosa è meglio?
Dipende dal film. In genere è più conveniente scrivere la
colonna sonora a montaggio ultimato, quindi nella fase di post-produzione.
Quando un compositore
scrive una colonna sonora ha un atteggiamento diverso da quando scrive per suo
conto?
Direi proprio di si. Anzi, è essenziale una “sospensione dei
processi creativi abituali”, per concentrarsi dapprima ad incamerare il
messaggio che il regista vuole dare, e successivamente per trasformare in
musica, attraverso sottolineature emotive, il significato delle scene. Il
compositore lasciato “a briglia sciolta” fa tutt’altra musica.
Alcune colonne sonore
sono rimaste nella mente dello spettatore forse di più della storia del film, è
possibile?
La musica viene conservata a livello cerebrale in un modo
più analogico che analitico, come invece avviene per una storia, che ha delle
regole narrative cronologiche. Pensare al “Titanic” o a “Guerre stellari” è un
tutt’uno con la musica. Questo avviene anche con alcune pubblicità. La musica
permette alle immagini di accedere con molta più efficacia al sistema limbico
del cervello; all’emotività. Dunque la musica costruisce un “legame affettivo”
fra il prodotto da vendere (anche il film è un prodotto da vendere) e il
consumatore/spettatore.
Una colonna sonora
sbagliata può rovinare un film?
Senz’ombra di dubbio. La musica fa parte della
post-produzione, e ovviamente tutto quello che avviene dopo che il film è stato
girato può migliorare o peggiorare il prodotto. Però la musica è una faccenda
ancora più specifica. Perché se da un lato è vero che una brutta colonna sonora
può rovinare un film, quasi mai è vero il contrario. Cioè, se una colonna
sonora è bella, rimane bella anche se il film è brutto. È uno dei privilegi di
questa forma d’arte fatta di suoni che combinandosi insieme danno
misteriosamente vita a immaginazioni, emozioni e sensazioni.
Se il regista non è d’accordo
sulla musica con il compositore cosa succede?
Succede che al regista spetta l’ultima parola, sempre. Il
musicista può suggerire cosa lui ritiene opportuno, ma molto probabilmente sarà
diverso da quello che il regista ha immaginato. Può essere migliore o peggiore,
ma mai uguale a quello che il regista aveva in mente.
Spesso nei film si
sente una melodia che viene ripetuta in forme diverse…
Si, in genere un film ha dei temi musicali; mettiamo tre o
quattro temi; e questi temi vengono riproposti durante il film con
arrangiamento diverso o con variazioni. Le variazioni sul tema sono delle
differenze apportate alla melodia. L’arrangiamento è la melodia che viene
suonata con un “sound” diverso, con intenzione diversa.
Ma è più importante
la melodia o l’arrangiamento?
La melodia viene captata e processata prevalentemente dall’emisfero
sinistro del cervello. L’emisfero destro invece processa prevalentemente il “sound”
e l’arrangiamento. Ovviamente ci sono variazioni in merito fra individuo e
individuo che dipendono anche dall’inclinazione alla musica – l’intelligenza
musicale – e la competenza musicale, che è tipica degli “addetti ai lavori”. Tuttavia
il cervello è uno solo e i due emisferi comunicano e collaborano, dunque
entrambi gli aspetti melodici ed estetici sono importanti per dare una “coloritura”
emotiva al prodotto finito.
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